IL BORGO, LE VIE ANTICHE E NUOVE , LE LOCALITA’ CARATTERISTICHE

Dai ricordi e dalle carte geografiche
Come nelle città esistevano ” le Porte ” ed ora i ” Quartieri “, a Motta Visconti ci sono i RIONI.
Quelli periferici prendono il nome di ” Co “ossia ” capo – testa – inizio”
I Rioni di Motta sono ” la Piazza ” e ” San Rocco” che sono nel centro poi, in dialetto, al Co di Urucc, al Co dal Piss, al Co da T’sin , Sänt’ Ään e Sän Ruchin
Urucc è il Barbagianni o Allocco o altro rapace diurno e il Rione è così chiamato perché si spingeva fin nelle campagne dove si trovavano quegli uccelli per la vicinanza dei boschi, quasi a Campese
Al Co dal Piss significa ” del pizzo ” ossia del merletto o pizzo che le Monache spagnole confezionavano in quella parte, allora estrema, del villaggio
Al Co da T’sin richiama il Ticino perché, appunto si spinge fin sulla strada del fiume
L’ appellativo ” Co “lo si pronuncia quando da quella parte non si aveva una vera e propria via d’uscita, se non un sentiero: dove c ‘è una strada che porta ad un altro paese non si dice ; infatti Sän Ruchin ( San Rocchino ) e Sänt’Ään ( Sant’ Anna ) pure essendo luoghi di periferia, non hanno l’ aggiunta di ” co ”
Farebbe eccezione ” al Co dal Piss ” ma anticamente c’era una via chiusa.

Dall’Archivio Parrocchiale
Anticamente erano menzionate soltanto le strade da un paese all’altro e per le vie del paese si suppliva nominando le famiglie con il numero della “casa “: casa n. 12, casa n. 25 ecc partendo dalla casa n. 1 che era sempre a San Rocchino forse perché si arrivava direttamente dal luogo abitato che era Campese.
Le Visite Pastorali iniziavano da Sant’Anna ( da Milano ) ma qualche volta anche da San Rocchino come quella del Cardinale, il Beato Andrea Carlo Ferrari. Anche don Benaglia vi fece il suo Ingresso di Parroco.

LE VIE


(Mons. Palestra e Archivio parr.)

Visita Pastorale del Cardinal Federico Borromeo – dalla relazione del Visitatore Bracciolini – 1595
Strata per Besate – Magistralis ( strata = stratus da ” sternere” – distendere – Tardo latino)
Strata Maina et Rugia ( Roggia )
Strata per Milano
Strata Molinetto
Strata Pavese -di Besate
Strata di qua della Peltrera ( Cascina – fattoria sul Naviglio )
Strata di là della Peltrera
Strata San Cassiano verso rugiam ( 1600)

VIE del 1853 – 54 ( da cartine geografiche e Archivio )
La piazza, ossia la Via Soriani e tutta la Via Cavour era la Contrada di Sant’Anna
La Via Sant’Anna era la Contrada ( Via ) Casone e più in là Contrada Spagnola
La via Gian Paolo Annoni era la Contrada Bereguardina
La Via Borgomaneri la Strada Provinciale Interna e partiva dalla Piazza Garibaldi ( già via Pavese ) nell’ultimo tratto per Besate
La Via San Giovanni e la Via Don Minzioni, fino all’incrocio della Via Matteotti, era la Contrada Ticino
La Via San Giovanni, dopo la via Don Minzioni, era la Contrada San Cassano
La Via Don Minzoni, dopo la Via Matteotti era la Contrada della Maina
La Via Matteotti era la Contrada Guado della Signora ( Guää ‘d la Sciuur )
La via Molini era la Contrada dei Molini che porta alla cascina Molinetto. Il Conte Bolognini possedeva il molino ad acqua della Maina. Una mappa del 1767 presenta due mulini ed una pila di riso: un mulino è del Bolognini e l’altro, con la pila, è del Della Porta

VIE DOPO L’ UNITA’ D’ITALIA ( 1861 )
Piazza Garibaldi ( era la Strada Provinciale Interna )
Via Cavour ( la Contrada Sant’Anna )
Via Battellieri ( Contrada Ticino e Contrada della Maina )
Via Cimitero ( Contrada Bereguardina )
Via San Giovanni ( Via Ticino e Via San Cassiano)
Via Ticino ( Via Guado della Signora )
Strada della Valle ( da San Rocchino alla Cascina Agnella )
Via Pizzo – Strada interna – Co dal Piss
Via Vittorio Emanuele I I ( Strada Provinciale Interna )
Via Roma ( Via San Rocco )
Via X X I V Maggio ( inizio della Prima Guerra Mondiale – 1915 – 18 )
Via Umberto I ° ( Via Sant’ Anna – fino alla piazza )

PERIODO FASCISTA
Alcune Vie avevano nomi diversi: Via Ettore Muti – Via Aldo Resega

VIE DOPO IL 1945
Oltre alle Vie menzionate nella mappa di Motta Visconti, ci sono alcune Vie che hanno cambiato di nuovo il nome o che hanno avuto la denominazione che prima era stata data ad altre.
Via Gigi Borgomaneri ( già V. Vittorio Emanuele I I )
Via Don Minzoni ( già Via Battellieri)
Via Matteotti ( già Via Ticino )
Via Soriani ( già Via Umberto I ° – dalla piazza fino a Via Annoni
Via Ticino ( dalla Via De Gasperi a Via Don Minzioni – di nuova creazione )
Via Sant’Anna ( dalla Via Cavour in avanti – Era la via Casone)
Via Valle – Era la Strada viciniore” della Valle ”
Via San Cassiano – Laterale di Via San Giovanni che sfocia in Via De Gasperi
Via Tacconi – Era la Via X X I V Maggio
Negli anni ‘ 60 intorno al Centro della Gioventù – Oratorio c’erano ancora la Via Oberdan, la Via Baracca, la Via delle Scuole e la Via Cesare Battisti

LOCALITA’ – PUNTI DI RIFERIMENTO
Alcuni sono riferimenti a luoghi, altri, invece, ricoprivano e ricoprono un grande interesse storico


MONUMENTO AI CADUTI – In Piazza Garibaldi
Raffigura, in posizione molto elevata,un Fante in grandezza naturale, a dorso nudo che guida un aratro. Sulla facciata del piedestallo sono scritti i Nomi dei Caduti delle due Guerre Mondiali e della Resistenza

MONUMENTO A SAN GIOVANNI – Nella piazza omonima dell’anno 1696 ( Dall’Archivio Parrocchiale)
Ne dà la descrizione Padre Carlo Giuseppe Reina nato a Motta nel 1672. Nel suo libro ” Descrizione corografica e storica della Lombardia – 1714 ” Per ultimo, la Motta, patria dell’autore di questa operetta, feudo del Marchese Emilio Visconti….sorge in aperta campagna poco distante dal fiume Ticino ove già si gode un’aria temperatissima, buona terra distribuita in due contrade tra loro incrociate con larga piazza in mezzo di cui ergesi sopra alta colonna di marmo * la statua di San Giovanni Battista Protettore del luogo e, in campo di esse, la chiesa parrocchiale a cui sono soggetti tre bellissimi Oratori sparsi per la terra. Ma ha patito assai nelli giorni del presente secolo per continovi passaggi ed alloggiamenti di francesi e di alemanni * ( granito )
Leggiamo la supplica del Parroco di farla benedire.” 18 settembre 1698. Essendo eretta una colonna e sopra d’ essa la statua di San Giovanni Battista, l’umile servo di V. S. Carlo Francesco( illegg )Curato di Motta Visconti, supplica la medesima di voler dare la facoltà al sudetto supplicante di benedirla con processione solenne ed incensare la statua sudetta e, non potendo fare ciò senza la specifica licenza di V. S.Reverendissima, a quella ricorre umilmente supplicandola”( Lettera all’Autorità competente )

IL BATTILORO – in via Piave
Dietro il castello c’ era il vero Battiloro dove si lavorava l’oro estratto dalla sabbia aurifera del Ticino riducendolo in sottili fogli. Si è trasferito poi in una costruzione che ora sorge all’ angolo tra la odierna Via Ticino e la Via Don Minzioni. Negli anni ’30 si è chiamato ” Il dopolavoro ”

LA MISERICORDIA
Casetta piccolissima con orticello, ancora esistente ma disabitata di fronte al Cimitero. È rimasta funzionante fino alla seconda metà del ‘ 900.

I CAMPLÖ
Campi stretti e lunghi adibiti ad orti dietro le case di tutta la odierna Via Borgomaneri fino a San Rocco. Si schieravano sulla Via San Giovanni. Ne esistono ancora pochissimi.

AL CASON
Ora è la Via Sant’Anna. Si chiamava “Cason ” perché vi si lavorava il latte

AL TOORC – il Torchio
Manufatto storico di via Giampaolo Annoni, usato per la pigiatura fino a pochi anni fa, risalente al 1608. Ispirazione leonardesca.

LA SGUISÄR
Sarebbe la Svizzera forse per la sua autosufficienza e la distanza dal centro. Insiste sui “Camplö” Si arriva da una strada laterale di via Borgomaneri dove c’erano case di abitazione che si collegavano ad una trattoria.

L’ ISULA
Si raggiunge da Via Borgomaneri, era collegata con la Sguisär

LA TUUR – a San Rocco
C’era una vera torre e sorgeva adiacente ad una Cascina detta ” Pellati ” che ora , dopo essere stata restaurata negli anni ‘ 80, è diventata il Municipio. La Tuur comprendeva, come adesso, le case di abitazione ed una trattoria.

LA BÄIA
Complesso di abitazioni intorno ad un unico cortile – Ha lo sbocco in Piazza Garibaldi e sorge presso la vecchia Caserma dei Carabinieri, ora destinata ad altro uso.

AL PIASÖ
Davanti alla ” Bäia”

AL CURTON – in Via Borgomaneri
Era una fattoria che teneva un lungo fronte su tutta la strada. Era una fattoria con tante famiglie.

LA CUURT DI PRET – In Via Borgomaneri dopo la piazza
Era così chiamata perché ospitava i Preti o Cappellani in affitto.Forse era anche proprietà della Chiesa, almeno in antico.

AL PASATEEMP
L’ ultima casa in fondo a Via Borgomaneri dove non esisteva altra costruzione e per raggiungere la quale, a piedi, si doveva impiegare tanto tempo…

LA CÄ DAL FRÄ – Casa del Frate
Casetta isolata sulla curva tra Motta e Besate. Forse una antica Casa cantoniera della strada napoleonica. Si diceva vi abitasse un eremita….

LA MADUNIN
Edicola ora restaurata della Madonna. È un piccolo quadro in bassorilievo ma è un’antica usanza di andare a pregare in quel luogo.Sorge tra Via Don Minzioni e Via Piave, in zona Rungia Növa

LA CÄ DI CÄN
Casa di caccia quattrocentesca situata presso il Giardino della Contessa. Porta una meridiana sulla facciata. A Motta c’ erano molti cacciatori e lo erano, pure, i Feudatari.La selvaggina consisteva in caprioli, cervi, daini, cinghiali, orsi, pernici, conigli selvatici ( detti lapin ), quaglie, fagiani, anatre di passo ed altri uccelli e si è sentita la necessità di costruire un apposito ambiente per la caccia ed i conviti.

PALAZZO DELLA CONTESSA – O DEL CONTE – GIARDINO
Si chiama Palazzo Incisa, Beccaria, Della Porta , Bolognini e Properzi ( Da Palestra ) In una mappa del 1776 è scritto che il Conte Bolognini nato a Bologna ) possedeva il molino della Roggia Maina ed “una villa con vasto giardino” Il palazzo è settecentesco di stile barocchetto. I Bolognini erano venuti a Motta e, dal 1690 al 1696 Ferdinando Attendolo Bolognini era stato incaricato dallo Stato di Milano di ordinare la Milizia per Motta e il Circondario. La proprietà passò nel corso degli anni, dai nobili Della Porta e poi fu in possesso della Contessa Incisa Beccarla di Santo Stefano Belbo in Properzi

CORPO DI GUARDIA DEI VISCONTI
Ristrutturato fedelmente -Sulla Via Cavour davanti alla chiesa di Sant’Anna – Casa civile di abitazione

LA PEES
Dove c’era la vecchia ” Pesa pubblica”in Piazza Garibaldi. Ora la Pesa è in Via Palestra

AL PRÄÄ GIARDIN
Sarebbe un prato confinante con il giardino del Conte . serviva di servitù anche alla grossa fattoria adiacente per il passaggio dei carri verso le campagne.C’era lo scolo dell’acqua piovana dei dintorni e l’acqua fluiva in un acquitrino ricco di rane e, di conseguenza, visitato da anatre e da oche. Più in là scorreva, a cielo aperto, il Marascin, Roggia derivante dalla Maina

AL MARASCIN
Era la Roggia ma anche la località. Si abitava, si andava al Marascin. Scorreva appena dietro al Palasion e il suo nome derivava dalle marcite più in là. Era fornito di piastre di cemento sulle rive dove le donne, il lunedì specialmente, facevano il bucato.

LA STREG E AL PIASURIN
Minuscola piazzola e strada che portava alla Sguisär

AL DOSS
Sono detti dossi i rialzi del terreno argilloso verso il bosco e il Ticino. Ora quei terreni sono stati costruiti e formano le vie tra la San Giovanni e Don Minzioni, la odierna Via Ticino e il Campo Sportivo.ossia la parte Sud – Ovest del paese. Andare ” sül doss ” significa andare in tutte quelle vie. Erano ricchi di ciliegi e di vigne e non mancavano i noci ed i castagni .

CARAVAGGIO
Un Rione creato da Don Felice Riva con la posa della statua della Madonna di Caravaggio e della Santa Giannetta , donate da alcune famiglie insieme alla stanzetta che fa da Cappella .Anno 1965. Il Rione fa parte dal ” Co da T’sin ” ed è ” sül doss ”

LA STRÄÄV AD LA COLONIA
Era un sentiero che scendeva dalla costa ,nei boschi ed era percorsa dai boscaioli, dai sassaioli e dai pescatori: Fu ampliato e vi fu fatta una strada negli anni ’30 anche perché era stata costruita da poco la “Colonia Elioterapica Emilio Gorla” a cui andavano in estate moltissimi bambini a fare la cura del sole e ad abituarsi a vivere insieme.

CANÄÄL
E’ il Ticino

AL CANALIN
Un ramo del Ticino presso la costa che risale in paese

GUÄÄ ‘D LA SCIUUR – GUADO DELLA SIGNORA
Dalla strada della Colonia – C’era un guado – Serviva ad attraversare il fiume con i diversi materiali ed anche per il trasporto delle pagliuzze d’oro e d’argento da lavorare al Batiloor.Nessuno ricorda il luogo esatto del guado ma quel tratto di bosco e di spiaggia era il punto di riferimento per chi raccoglieva i sassi che venivano usati per fabbricare piatti e stoviglie. Più tardi si sono fatti fondere per ricavarne alluminio ed altri materiali. Si trovava spesse quarzo, lignite e torba.

DIPINTO DI VIA PIZZO
( da Palestra ) Affresco del Cinquecento raffigurante la Madonna col Bambino dipinto nel 1583 sul muro esterno della casa di Melchiorre e Paolo Franchi. Esiste ancora.

L’ ASILO
Era l’Asilo Infantile del 1878 ora Scuola Materna . Ente morale

AL CÄÄMP
Campo Sportivo comunale acquistato negli anni ’30 – Nel 1927 era nata l’ Unione Sportiva Mottese Calcio. Ora è il Centro Polisportivo e contempla altri sports . È sede della Piscina e di altre strutture sportive.